Bonus IPO quotarsi con lo sconto fiscale anche per il 2024: grazie ad un emendamento nel DL Milleproroghe, grande opportunità per tante pmi italiane.
Il Bonus IPO, noto anche come “Growth Bonus”, è una misura introdotta dalla legge di Bilancio italiana del 2019 per incentivare le società italiane a quotarsi in Borsa. Esso consiste in una serie di agevolazioni fiscali e di semplificazioni normative per le società che effettuano un’Offerta Pubblica Iniziale (Initial Public Offering o IPO) e si quotano sul Mercato Telematico Azionario (MTA) della Borsa Italiana.
Le agevolazioni fornite dal Bonus IPO includeva una riduzione delle imposte sui redditi generati dalle attività oggetto dell’IPO, una riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sugli utili reinvestiti e una riduzione delle imposte sulle donazioni e successioni relative alle azioni emesse nell’ambito dell’IPO.
L’obiettivo del Bonus IPO è quello di incentivare la crescita delle imprese italiane e aumentare la liquidità del mercato azionario italiano, favorendo così gli investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro nel Paese.
Per il 2024 il bonus viene confermato
L’emendamento al Dl Milleproroghe, approvato in Commissione Bilancio alla Camera, ha garantito il rinnovo del Bonus IPO per il 2024. Questa notizia è stata accolta con sollievo sia dalle PMI che si stanno preparando per la quotazione, sia dagli advisor e dai consulenti delle aziende. Infatti il credito fiscale è fondamentale per attrarre più imprese sul mercato azionario.
Il deputato leghista Giulio Centemero, che ha dimostrato grande interesse nelle vicende dei mercati quotati, ha presentato l’emendamento che estende il Bonus fino al 31 dicembre 2024. Inoltre, sono stati stanziati 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, e 6 milioni di euro per il 2025.
Dal momento della sua introduzione nel 2018, il Bonus IPO è stato rinnovato di anno in anno, generalmente mantenendo le stesse condizioni. Ad esempio, la legge di bilancio del 2022 ha temporaneamente ridotto il tetto a 200 mila euro, che è stato poi elevato a 500 mila euro lo scorso anno.
Questo credito d’imposta sostiene le PMI che scelgono di quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione appartenenti ad uno Stato membro dell’Unione Europea o allo Spazio economico europeo. Le imprese possono richiedere un credito d’imposta pari al 50% dei costi di consulenza sostenuti, fino ad un massimo di 500.000 euro.
Essere quotate in borsa può offrire diversi vantaggi alle piccole e medie imprese:
Accesso al capitale: Essere quotati in borsa consente alle imprese di accedere a una fonte di finanziamento più ampia. Le imprese possono emettere azioni o obbligazioni per raccogliere capitale per espandere le loro operazioni, finanziare fusioni e acquisizioni o investire in ricerca e sviluppo.
Visibilità e credibilità: Essere quotati in borsa aumenta la visibilità dell’azienda agli occhi degli investitori, dei clienti e dei fornitori. La presenza in borsa conferisce inoltre un certo grado di credibilità e reputazione all’impresa, dimostrando che è in grado di rispettare determinati standard e requisiti.
Liquidità delle azioni: Essere quotati in borsa offre un mercato liquido per le azioni dell’impresa. Gli azionisti possono facilmente acquistare o vendere le loro azioni sulla borsa, aumentando la liquidità degli investimenti nell’impresa.
Valutazione dell’azienda: Essere quotati in borsa offre un meccanismo di valutazione oggettivo per l’azienda. Il prezzo delle azioni negoziate sulla borsa riflette le aspettative degli investitori sulle performance future dell’azienda, fornendo un’indicazione del suo valore di mercato.
Incentivi per i dipendenti: Essere quotati in borsa può offrire un vantaggio competitivo nelle operazioni di recruiting e retribuzione dei dipendenti, consentendo alle imprese di offrire piani di incentivazione basati sul valore delle azioni dell’azienda.
Non sempre è tutto rose e fiori
Tuttavia, bisogna tenere presente che l’essere quotati in borsa comporta anche costi e responsabilità aggiuntive. Come l’adempimento degli obblighi di comunicazione finanziaria e la conformità a determinate norme e regolamenti. Pertanto, le piccole e medie imprese dovrebbero considerare attentamente i pro e i contro di essere quotate in borsa prima di prendere una decisione.
Ti piace il mondo della finanza? Vuoi approfondire le tue conoscenze finanziarie? Parti da qui: 7 passi per iniziare ad investire – Antonio Zennaro
Se ti piacciono i piani di accumulo e le rendite finanziarie, ti consiglio di leggere il mio nuovo libro, dedicato a chi vuole migliorare, da subito, negli investimenti finanziari: “Pensa come Warren Buffett. La ricetta infallibile per il successo grazie ai consigli del migliore investitore al mondo”
Prima di prendere qualsiasi decisione di investimento, è importante consultare un consulente finanziario professionista in modo da valutare attentamente la propria situazione finanziaria e i propri obiettivi di investimento. Il presente testo non costituisce una raccomandazione specifica di investimento e non si assume alcuna responsabilità per eventuali decisioni prese sulla base delle informazioni fornite. Non vi è alcuna garanzia di che tutti gli investimenti possano essere redditizi e gli investimenti possono comportare il rischio di perdite. Le informazioni fornite nel presente testo sono soggette a modifica senza preavviso. Si consiglia sempre di effettuare una ricerca approfondita e di consultare fonti affidabili prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.